Negli ultimi anni, il dibattito tra microservizi e architetture monolitiche ha occupato un posto centrale nelle discussioni sull’ingegneria del software.

Ma nel 2024, ha ancora senso porre queste due scelte architetturali in opposizione?

La risposta è: DIPENDE.

Esploriamo i vantaggi e gli svantaggi di ciascun approccio nel contesto odierno.

Architettura Monolitica: un classico sempre valido?

Un’architettura monolitica è un’applicazione costruita come un unico blocco indivisibile, in cui tutte le funzionalità sono strettamente integrate.

Questo approccio, benché tradizionale, ha ancora i suoi meriti:

Vantaggi:

  • Semplicità di sviluppo: ideale per team piccoli o applicazioni con una portata limitata;
  • Facilità di testing: la natura unificata semplifica la scrittura di test end-to-end;
  • Deployment unificato: un unico artefatto semplifica il processo di deployment;
  • Performance: l’assenza di overhead legato alla comunicazione tra servizi riduce i tempi di latenza;

Svantaggi:

  • Scalabilità limitata: scalare un monolite significa scalare l’intera applicazione, anche quando solo una parte richiede risorse aggiuntive;
  • Aggiornamenti complessi: piccole modifiche possono richiedere il redeployment completo;
  • Debito tecnico: crescendo, i monoliti diventano difficili da gestire, con interdipendenze intricate;

Microservizi: un modello maturo?

I microservizi suddividono un’applicazione in piccoli servizi indipendenti che comunicano tra loro. Questo modello ha guadagnato popolarità in aziende di grandi dimensioni, ma è adatto a tutte le realtà?

Vantaggi:

  • Scalabilità mirata: Ogni servizio può essere scalato indipendentemente, riducendo il consumo di risorse;
  • Indipendenza dei team: I team possono lavorare su servizi diversi senza conflitti;
  • Tecnologie eterogenee: Permette l’uso di stack diversi per ogni servizio;
  • Resilienza: Un problema in un servizio non compromette l’intera applicazione;

Svantaggi:

  • Maggiore complessità: La gestione di più servizi e la comunicazione sono più complesse;
  • Overhead operativo: Monitoraggio e sicurezza richiedono strumenti avanzati;
  • Costi: Le risorse cloud e gli strumenti per gestire un’architettura distribuita possono essere costosi;
  • Coordinamento: Garantire coerenza e sincronismo tra servizi è sfidante;

Quindi? Microservizi o Monoliti?

La vera domanda non è se scegliere i microservizi o i monoliti, ma come adottare il meglio di entrambi. Molte organizzazioni stanno infatti adottando un approccio ibrido, noto come ‘modular monolith’, che combina i punti di forza di entrambi.

Quando scegliere un monolite: progetti di piccole dimensioni o proof of concept, team con risorse limitate, applicazioni che non richiedono scalabilità estrema.

Quando scegliere i microservizi: sistemi complessi con requisiti di scalabilità e resilienza elevati, organizzazioni con team distribuiti e specializzati, necessità di adottare tecnologie diverse per diversi componenti.

Il futuro è nell’approccio modulare

Strumenti come Kubernetes ed altre piattaforme cloud-native rendono più semplice gestire le complessità dei microservizi.

Tuttavia, i monoliti moderni possono essere progettati in modo modulare, consentendo un futuro passaggio ai microservizi senza riscrivere tutto da zero.

Nel 2024, discutere di microservizi contro monoliti non è più una questione di ‘o l’uno o l’altro’.

Si tratta di valutare le esigenze specifiche del progetto e scegliere un approccio pragmatico.

Non è l’architettura a definire il successo di un prodotto, ma come viene implementata e adattata alle necessità del business e degli utenti.

Contattaci e scrivi brevemente ciò di cui hai bisogno.

Sarai ricontattato nel più breve tempo possibile.


Se preferisci, puoi prenotare direttamente un appuntamento cliccando qui.