La capacità di scrivere in modo chiaro ed efficace è spesso trascurata, considerata secondaria rispetto a competenze più tecniche; eppure, sempre più organizzazioni stanno comprendendo che una buona scrittura è una delle abilità più strategiche che un developer o un manager possa sviluppare.
La scrittura non è solo un mezzo per documentare decisioni o specifiche: è il fondamento della comunicazione, della collaborazione e dell’allineamento in qualunque contesto tecnico strutturato.
Nell’attività quotidiana di un team di sviluppo, la scrittura è ovunque.
La ritroviamo nei commenti del codice, nella stesura delle specifiche tecniche, nei documenti di strategia, nelle linee guida interne, nella gestione degli incidenti e perfino nei brevi messaggi su Slack.
È attraverso la scrittura che si condivide il contesto, si chiariscono gli obiettivi e si riducono le ambiguità. In assenza di una comunicazione scritta efficace, le incomprensioni crescono, la duplicazione del lavoro aumenta e il rischio di errore si moltiplica.
Immaginare un’organizzazione in cui tutta la comunicazione fosse affidata esclusivamente al parlato è sufficiente per rendersi conto dell’importanza della scrittura. Il parlato, per sua natura, è effimero e poco scalabile. Una comunicazione verbale deve essere ripetuta ogni volta che serve, mentre un messaggio scritto ben formulato può essere condiviso, archiviato e compreso anche a distanza di tempo.
È una forma di comunicazione che rimane e che permette di costruire una memoria condivisa nel tempo. Questo è particolarmente importante quando si lavora in team distribuiti o si gestiscono progetti di lungo termine.
Immagina di fare attività di onboarding di un nuovo collega e di non avere un documento che lo introduca al contesto aziendale, al prodotto, al progetto su cui dovrà lavorare. Specifiche tecniche? Configurazione dell’ambiente di sviluppo? Ogni volta la stessa storia: mettersi a lavorare insieme per svolgere un compito che avrebbe potuto eseguire autonomamente e senza lo stress di avere qualcuno affianco. Molto più comodo avere un documento di set-up (che va mantenuto aggiornato, certo) da passare in formato PDF. Lo legge, agisce e configura l’ambiente. In poche ore è operativo.
La scrittura, in un contesto ingegneristico, non è solo uno strumento di trasmissione dell’informazione, ma anche un mezzo per migliorare il proprio pensiero. Scrivere obbliga a chiarire le proprie idee, a dare forma a intuizioni ancora grezze, a confrontarsi con l’incompletezza di certe soluzioni; come scrivere codice pulito richiede una struttura mentale ordinata, anche la scrittura tecnica richiede rigore, precisione e capacità di sintesi. Non a caso, le aziende tecnologiche più avanzate hanno fatto della scrittura uno dei pilastri della loro cultura organizzativa.
Quando si parla di scrittura efficace, si tende a pensare a testi lunghi e articolati. In realtà, la vera competenza sta nel saper trasmettere molto con poco. Un messaggio breve ma ben scritto, che chiarisce in poche righe lo stato di un progetto o le implicazioni di una decisione tecnica, vale più di una lunga email piena di dettagli ridondanti. Allo stesso modo, una specifica tecnica che anticipa le domande del lettore, che esplicita vincoli e casi limite, aiuta l’intero team a muoversi con maggiore sicurezza.
In tutto questo, i leader tecnici giocano un ruolo fondamentale. Chi guida un team, o contribuisce alla definizione della direzione tecnica dell’azienda, deve saper scrivere per influenzare, per chiarire la visione e per facilitare le decisioni. Una buona strategia tecnica, ad esempio, non è solo una sequenza di decisioni architetturali: è una narrazione coerente che aiuta l’organizzazione a capire dove si vuole andare e perché. Se non è scritta in modo comprensibile e coinvolgente, rischia di rimanere lettera morta.
Scrivere bene, quindi, non è un talento riservato ai copywriter o ai comunicatori. È una competenza che si costruisce con il tempo, con la pratica e con la consapevolezza. Il primo passo è aver vissuto con mano certe problematiche, capire che certi documenti sarebbero stati utilissimi in determinate situazioni, e poi comprendere il proprio obiettivo comunicativo: a chi stai scrivendo? Qual è il messaggio chiave che vuoi trasmettere? Che azione o comprensione vuoi ottenere da chi legge? Solo partendo da queste domande si può definire un tono adeguato, una struttura coerente e un contenuto davvero utile.
Un altro aspetto fondamentale è la semplicità. Troppo spesso si cerca di sembrare intelligenti con frasi complesse o termini specialistici, ma il vero impatto arriva quando si riesce a dire cose difficili in modo semplice. Questo non significa banalizzare, ma rendere accessibile il proprio pensiero anche a chi ha meno contesto o meno esperienza. Eliminare il superfluo, evitare giri di parole, preferire verbi attivi: tutto questo contribuisce a migliorare la leggibilità e quindi l’efficacia del messaggio.
Infine, non c’è miglior modo per migliorare che scrivere spesso.
Pubblicare online, anche in modo informale, aiuta a ricevere feedback, ad affinare la propria voce e ad abituarsi a esprimere le proprie idee in modo ordinato. Dopo anni di scrittura, posso dire che la nostra capacità di pensare, spiegare e prendere decisioni è migliorata sensibilmente. Scrivere allena a essere più lucido, più empatico e più persuasivo.
Per un developer o un manager, scrivere bene non è un ornamento, ma una leva di crescita.
In un settore in cui la complessità è la norma e la collaborazione è indispensabile, chi sa comunicare con chiarezza ha un vantaggio concreto. È il momento di trattare la scrittura per quello che è: uno strumento strategico e un alleato silenzioso nel fare le cose per bene.
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